A tutti è capitato almeno una volta di scegliere un prodotto solo perché il logo, il claim o la grafica apparsa su quel manifesto era particolarmente stuzzicante. Questo è il potere del marketing e vale anche per il mondo della ristorazione perché, usando un altro modo di dire, anche l’occhio vuole la sua parte.
La brand identity è fondamentale nel food and beverage perché in un mondo dove l’offerta è vastissima e la concorrenza spietata, presentarsi con un’immagine distintiva può fare la differenza.
Consideriamo il logo: scegliere bene un simbolo che identifichi l’attività con immediatezza è uno step fondamentale. Una volta scelti il logo e la colorimetria su cui basare la propria immagine, il concept dovrà essere declinato sui materiali – brochure, menu, biglietti da visita – e sul design del locale, in modo da trasmettere un messaggio armonioso, in grado di comunicare contenuti e valori.
Al pari del logo, i testi sono in grado di indurre ulteriori suggestioni. Per questo occorre valutare, in base alla tipologia di attività, un payoff d’impatto. Il payoff è quella breve frase associata normalmente al logo di un’azienda, poche parole in grado di completare l’identità, definire meglio il brand e renderlo riconoscibile e coerente, diventando quasi un tutt’uno con esso.
Oltre al payoff potrebbe essere utile pensare a claim specifici per le campagne pubblicitarie, per esprimere al meglio le qualità di un prodotto, i valori di un’azienda o a distinguere il brand dai suoi concorrenti. Il claim deve essere tarato in base alla tipologia di campagna, al target a cui ci si rivolge, al periodo storico del lancio. Ogni campagna può avere un claim diverso che si accompagna a un’immagine d’effetto, a una fotografia o una grafica accattivante.
Si tratta d una fase estremamente delicata, da cui deriva la buona riuscita della comunicazione di un’attività e, di conseguenza, dei risultati in termini di acquisizione (e di fidelizzazione) della clientela.